Definirla la serie del momento è riduttivo probabilmente, perchè Baby Reindeer farà parlare di se ancora per molto tempo, soprattutto dopo l’intervista a Fiona Harvey con Piers Morgan, dove si presume di sentire una nuova versione della storia vera dietro questa serie.
Prima di parlarne in maniera approfondita facciamo un piccolo excursus sulla serie.
Baby Reindeer: una storia che sta facendo la storia
Baby Reindeer, ancora tra i primi posti delle classifiche Netflix, racconta la storia vera di Donny Dunn (Richard Gadd), un aspirante comico che decide di trasferirsi a Londra per inseguire il suo sogno. Quello che trova però è un ripiego lavorativo in un bar, dove, purtroppo, incontra Martha Scott (Jessica Gunning). La dolcezza di Donny lo porta ad offrirle una Diet Coke, la quale scatena immediatamente l’ossessione, che del resto supererà i limiti dello stalking e delle molestie, da parte di Martha.
Quello che vediamo in scena però, non è un semplice attore, ma la vera vittima della storia che, nel oramai lontano 2015, subì lo stalking da parte di Fiona Harvey. Lo sappiamo da subito, e questo ci fa immediatamente immedesimare ed entrare in empatia con Donny.
Baby Reindeer: commentiamo la serie Netflix
Una miniserie che da una parte ci fa provare da subito le emozioni provate da Donny. Impossibile non farlo, soprattutto se la si guarda sapendo cosa si nasconde dietro il tutto. Dall’altra, grazie ad una indelebile performance di Jessica Gunning, ci porta all’odio per il personaggio, alla compassione, alla pena, poi ancora all’odio ed infine di nuovo alla tristezza per una persona che, arriviamo a pensare, quasi non si merita quello che subisce. Invece si, lo merita, ma proviamo comunque quell’empatia che ci porta a giustificare i suoi gesti. Forse perchè era veramente pentita? Non crediamo più di tanto. Solo perché la Gunning è stata talmente magistrale da farci credere che forse, essendo una donna che stalkerava un uomo, si può giustificare.
E qui arriviamo proprio al bello della serie. Un racconto avvincente che si districa tra salti temporali narranti la storia di abusi di Donny; devastante, a tal punto di sentirci noi le vittime della storia, al punto da capire che il peggio per Donny era già passato e che forse Martha era il male peggiore. Siamo veramente disturbati da quanto Donny racconta, ma ciò che vediamo è una normalizzazione di un caso di molestie a parti inverse. Abituati a vedere serie mainstream in cui un uomo è sempre il cattivo, questa volta siamo presi alla sprovvista, così come il polizziotto a cui si rivolge Donny.
“La minaccia di un uomo è fisica, ha un peso maggiore.”
Queste le parole dell’agente che gelano immediatamente qualsiasi spettatore. O almeno quelli che guardano gli episodi con un pò di cognizione di causa. Invece no, non è mai cosi. Le minacce di Martha da verbali sono diventate fisiche, quando la sua instabilità mentale è diventata ossessione ai limiti della follia, le molestie sono arrivate, così come la violenza fisica.
Non siamo pronti probabilmente per questo discorso, quindi ci fermiamo qua, ma non prima di affermare che non solo le donne devono avere paura. Per noi avviene più spesso, ogni 72 ore c’è il rischio di sentire un altro nome in televisione, ma succede anche questo; basta giustificazioni fisiche: una donna instabile, può essere capace di tirare l’acido in faccia a qualcuno così come può esserlo un uomo.
Baby Reindeer: Fiona Harvey e la “sua” storia vera
Nonostante l’anonimato sul vero nome della stalker, ai fan è bastato qualche giro sui social per capire che si trattasse di Fiona Harvey. Così sono facilmente stati trovati i vecchi post e tweet della donna verso Richard Gadd, che hanno immediatamente scatenato la risposta di Fiona, la quale si è scagliata contro la serie, annunciando la propria volontà di utilizzare vie legali sostenendo falso tutto ciò che viene raccontato.
Ecco che Piers Morgan la invita quindi ad un’intervista, dove chiaramente non mancheranno quelli che oggi chiameremo “Buchi di Trama”.
In primis, a causa di varie minacce di morte da parte di alcuni utenti social, Fiona sostiene di voler raccontare la verità sulla storia con Richard, il quale ha solamente deciso di umiliarla pubblicamente (secondo le parole della donna). Le e-mail mandate “erano solamente una manciata”, non è assolutamente vero ciò che vediamo nella serie che Fiona dice di non aver nemmeno guardato. Peccato, quando poi dica che la storia trasposta abbia di vero solo due cose: il nome di Richard Gadd e il suo lavoro da barista.
E continua: Fiona e Richard si sarebbero visti solamente due volte, non ci sarebbe stata nessuna Diet Coke offerta da parte del ragazzo che, per altro, l’avrebbe interrotta durante un pranzo. L’ossessione era di Richard, sostiene la Harvey.
Non sono una stalker, non sono mai stata in prigione, non ho ricevuto ingiunzioni, interdetti. Questa è semplicemente una totale assurdità.
Con queste parole cerca disperatamente di difendersi, continuando a sostenere di aver mandato solo una decina di mail, nessun messaggio vocale né, tantomeno, sms, solo una lettera. Peccato che poi ammetta di avere più indirizzi mail e 4 telefoni, perché vuole “tenere le persone su differenti indirizzi e numeri”.
Tante sono le contraddizioni che Fiona Harvey ha portato nella lunga intervista con Morgan, che non manca di definire un “bullo” e un “idiota” appena uscita dallo show.
Probabilmente non sapremo mai la verità, ma basterà vedere se Fiona Harvey prenderà veramente vie legali contro Gadd.
In ogni caso, se non avete ancora visto questa serie, andatevela a recuperare su Netflix, perché potrebbe restarci ancora poco visto l’andazzo.
Voto: 10 e lode. E’ un qualcosa che si vede raramente negli schermi, l’umanizzazione del carnefice, non una sindrome di Stoccolma, per aver fatto scoprire a Donny sé stesso, consacra questa serie come un prodotto speciale che ci dice una cosa chiara come il sole: non vergognatevi di voi stessi, mai… affrontate le vostre paure e non pensate mai di essere sbagliati.