“Non serve”, “Rovineranno la serie”, “È inutile continuare”, questi i commenti degli spettatori dopo le prime due parti (prima stagione). Eppure cavalcando l’onda del successo, Netflix ha deciso di rilanciare con una terza stagione e noi pubblico, nonostante le critiche iniziali, l’abbiamo aspettata con talmente tanta ansia, da rimanere delusi.
Trama La Casa de Papel 3
Dopo essere scappati con un miliardo di euro dalla Zecca di Stato spagnola, la banda viene divisa in coppie, ognuno delle quali prende una destinazione diversa per iniziare una nuova vita. Ma non tutto va secondo i piani, Tokio stanca della monotonia della sua vita con Rio su una spiaggia deserta, abbandona tutto e torna alla sua vita fatta di eccessi, ma resta in contatto con il suo “amore” attraverso un cellulare che verrà rintracciato dalla polizia. Lei riesce a fuggire e raggiungere il professore, ma la stessa sorte non tocca a Rio, che viene “arrestato” e torturato in gran segreto. L’unico modo per salvarlo e proteggere il segreto di tutti è riunire la banda per organizzare un nuovo colpo, il più grande mai realizzato. Nei vari episodi scopriremo però che tutto ciò non era nei piani del nostro amato Professore, bensì di Berlino, colui che si è sacrificato per lasciar scappare i suoi compagni dalla Zecca di Stato.
Considerazioni Personali: Recensione La Casa de Papel 3
Il rischio di essere scontati era davvero elevato e molti si aspettavano una replica della stagione precedente e purtroppo così è stato, almeno per la maggior parte della storia. Abbiamo i nostri eroi che decidono di entrare nella Banca di Stato spagnola, aiutati da nuovi membri della banda, (alcuni dei quali risulteranno davvero inutili, ma ne parleremo più tardi). Si presentano davanti alla polizia spagnola, in tenuta militare e non si sa per quale motivo, criminali ricercati e mostrati ovunque non vengono riconosciuti da nessuno. Ma una volta all’interno riviviamo esattamente ciò che è accaduto nella prima stagione. La banda si mette a lavoro per fondere l’oro e per organizzare la fuga, con molti imprevisti, mentre vengono coordinati dal professore e dall’ex ispettore della polizia, attualmente diventata Lisbona, dall’esterno. Una differenza rispetto alla passata stagione è la conclusione, che per una volta lascia “vincere” lo Stato, e coloro che rappresentavano la resistenza e la voglia di rivalsa, vengono sconfitti con le loro stesse armi. Mentre il professore rimane inerme convinto che l’unica persona che abbia veramente amato, sia stata uccisa proprio per un piano che lui fin dall’inizio ha sostenuto fosse imperfetto e a cui serviva maggior tempo per essere attuato.
Casa di Carta 3: Il Cast tra conferme e nuovi arrivi
Se da una parte ritroviamo i nostri eroi, dall’altra abbiamo delle new entry nella Resistenza. Palermo, interpretato da Rodrigo de la Serna, conosciuto per aver preso parte nella miniserie “Chiamatemi Francesco” dove era il papa Bergoglio, qui va esattamente a rappresentare l’opposto. Hovik Keuchkerian nel ruolo di Bogotà e infine Luka Peeros è Marsiglia.
Approfondimento sui Personaggi della Casa di Carta 3
- Tokio: si rivela essere sempre la solita bambina viziata, nasce tutto per colpa sua, e non si rende conto mai di essere la causa scatenante dei problemi della banda.
- Rio: dopo essere stato torturato, ritorna a far parte della banda, ma appena arrivato rompe la sua relazione con Tokio, facendo peggiorare le cose che già non andavano per il verso giusto.
- Nairobi: penso sia l’unica della banda che sappia sempre cosa fare, ha una soluzione a tutto e si fa amare perché da persona pacata, perde la calma in un attimo se le toccano i sentimenti o la sua personalità. Si lascia andare verso la fine dove l’amore per suo figlio, a quanto pare le causa la morte.
- Helsinki: viene sfruttato dal buon Palermo, fin quando Nairobi non fa la voce grossa, dichiarando il suo amore. Per il resto, ottimo soldato, svolge il compitino assegnato.
- Palermo: nuovo leader della banda, sostituisce Berlino, di cui era follemente innamorato. I due insieme al Professore avevano preparato il piano per questo colpo. Nonostante si comporti da leader, non viene mai rispettato dal gruppo venendo surclassato da Nairobi e Tokio che lo rimettono al suo posto.
- Bogotà: il “saldatore”, è colui che gestisce i lavori all’interno della camera contenente l’oro, non eccede mai, si mantiene sulle sue senza strafare.
- Denver: padre da poco, è quello che teme di più un fallimento perché sogna di crescere suo figlio, tanto da litigare con Monica, alias Stoccolma, per lasciarla al di fuori del progetto. Onora la morte di Mosca, suo padre, difendendo fino alla fine i suoi principi e la sua famiglia.
- Stoccolma: inutile come pochi, non fa davvero nulla per tutta la stagione oltre che far sclerare Denver con le sue continue supposizioni sul fatto che sia una rapinatrice esemplare. Marsiglia: il suo ruolo si rivela fondamentale per le comunicazione tra il professore e la polizia, anche se viene mostrato ben poco.
- Il Professore: forse proprio come viene detto da lui, l’amore l’ha rovinato, facendo perdere il controllo di tutto. Si lascia andare troppo spesso e quando la squadra ha bisogno di lui è impegnato a litigare con l’ispettore o a piangere la sua morte.
- Lisbona: se l’utilità di Stoccolma è quella di far innervosire Denver, la sua è quella di mandare in confusione il Professore, con la sua conoscenza della polizia che non viene mai messa in pratica e le continue lamentele nei confronti di Sergio, perché non viene considerata ai suoi livelli.
- Alicia Sierra: deve farsi odiare e riesce nel suo intento. Perfetta per il suo ruolo, prima tortura Rio e poi prende il comando della polizia, organizzando il piano perfetto per mettere in difficoltà la squadra dei Dalì, riuscendo a “batterli”. Anche se, in un flashback dove viene mostrata la nuova fiamma di Berlino, vediamo una ragazza davvero identica alla stessa Alicia, sarà lei? Sarà l’asso nella manica del Professore per la prossima parte del piano? Oppure è riuscita a batterli proprio perché conosceva il piano di Berlino e di suo fratello?
- Menzioni d’onore a Berlino: nonostante ci abbia abbandonato nella scorsa stagione, viene mostrato molto spesso; ci vengono raccontati alcuni avvenimenti del suo passato, l’amicizia con Palermo, il rapporto con suo fratello Sergio, la sua passione per il crimine ed infine la scoperta della sua malattia e come viene affrontata. E il piano attuato dalla squadra, possiamo dirlo chiaramente viene anche dedicato a lui e alla sua scomparsa.
- Arturito: diventato una star, che per le sue manie di protagonismo entra all’interno della banca per essere elogiato ancora una volta.
- Sofia: un furetto fondamentale per la finta fuga organizzata per distrarre la polizia.
- Ispettore Tamayo: che non riesce mai a prendere in mano la situazione, agitandosi sempre nei momenti fondamentali.
La corruzione dello Stato
C’è una parte fondamentale in questa stagione, ovvero il quinto episodio “Le cassette rosse”. La polizia aveva preparato già l’attacco per fermare tutto, ma nel momento decisivo, Denver apre le porte ed esce con queste cassette rosse e tutto viene fermato. Perché? Queste cassette rosse contengono i segreti dei capi di Stato, si segreti dell’Unione Europea e di tutta la “merda” che viene nascosta quotidianamente dai governi per i propri scopi e per lasciare che le persone restino sottomesse e non si possano ribellare. Ci viene mostrato lo Stato nella sua corruzione più totale,con la Polizia che pur di non intaccare questi segreti, resta lì inerme. È proprio questo lo scopo della Casa di Carta, del professore e della sua squadra, combattere la corruzione, rappresentare la Resistenza e convincere il popolo a non restare indifferente di fronte alle ingiustizie della vita.
Considerazioni Finali
Si, effettivamente non serviva questa stagione, ma ammettiamolo, si, ci sono buchi di trama, errori di sceneggiatura, ma almeno per quanto riguarda me, mi ha tenuto incollato alla schermo fino alla fine. Anche se molte scene erano scontate, ci sentiamo legati a questi personaggi ed è come se insieme a loro ci fosse ognuno di noi a difendere i propri diritti e il “bene”. Non ci resta che aspettare questa quarta parte, terza stagione, chiamatela un po’ come vi pare per scoprire cosa organizzerà il Professore per permettere alla sua banda di scappare ancora una volta, perché citando Berlino “Se entriamo insieme, usciamo insieme”. Per adesso però, la Casa di Carta messa su dal professore sembra stia precipitando verso il basso.