Riprendiamo il titolo dell’ultimo episodio, dell’ultima stagione, con un po’ di tristezza, perché dopo sette lunghe stagione siamo giunti davvero alla fine di questa “avventura”. L’ultima stagione delle detenute più amate dai fan nel penitenziario di Lichfield.
Premetto, è stata la prima vera serie tv con cui ho iniziato il mio lungo percorso da serializzato, quindi molte cose verranno dettate dal cuore e potrebbero essere sbagliate.
Orange is the new Black 7: La Trama [Contiene Spoiler]
Piper uscita dalla prigione, si trova ad affrontare la vita all’esterno, che non risulta essere poi così facile per un’ex detenuta, mentre nel carcere di massima sicurezza la quotidianità va avanti senza di lei, con il solito giro di droga e le risse che iniziano senza un motivo. L’amicizia tra Taystee e Cindy è ancora appesa ad un filo, dopo che quest’ultima, ha dichiarato che fosse stata proprio l’amica ad uccidere Piscatella durante la rivolta. Gloria e lo staff della sua cucina devono affrontare il nuovo regime di Polycon, la condanna all’ergastolo di Taystee incombe facendole addirittura venire in mente che l’unica soluzione per porre fine a questa agonia, sia uccidersi. Le altre detenute inseguono la droga o i propri sogni e attraverso i programmi che la nuova direttrice ha introdotto, cercano di capire quale sia il loro posto nel mondo e cosa le riserverà il futuro fuori da Lichfield.
Il Cast Orange is the new Black 7
Qualche piccola new entry in questa settima stagione, e alcuni ritorni. Rivediamo detenute che, chi per un motivo, chi per un altro, non erano state presenti nella sesta stagione; una su tutte Diane Guerrero, alias Maritza . E nonostante lei si trovi in una situazione totalmente diversa dalle altre detenute (ne parleremo tra un po’), la sua lotta diventa quasi il tema centrale di questa nuova stagione. Inoltre ritroviamo anche Judy King, in veste di scrittrice, che racconta in un nuovo libro, le esperienze vissute nel carcere.
Il tema dell’immigrazione
Netflix, molto spesso nei suoi prodotti, inserisce temi di attualità rendendoci partecipi di ciò che accade nel mondo. Ed è ciò che succede anche in questa settima stagione, dove si affronta il tema dell’immigrazione, argomento molto caldo della politica di Trump, ma attuale anche nel nostro Paese. Ci viene mostrato, come vengono trattate delle povere donne (tra cui Blanca e Maritza), abbandonate a loro stesse, senza alcuna possibilità di avere collegamenti con l’esterno e senza poter cercare aiuto e supporto. Sono private di tutto, della loro dignità, della loro femminilità, dei loro diritti.
L’unico briciolo di speranza per loro si intravede quando arrivano le “nuove detenute” addette alla mensa, (Gloria, Flaca, Red, Nicky) . Le nostre ragazze si mettono a disposizione, in particolare le ispaniche, che cercano in tutti i modi di mettere in contatto le detenute con avvocati pronti ad aiutarle. In questo clima di sofferenza, Nicky trova l’amore, che sarà costretta ad abbandonare, proprio a causa di queste stupide leggi che riporteranno la ragazza in Egitto, suo paese di origine.
Il Florida
Il Florida, braccio della prigione in cui troviamo tutte le detenute anziane o con problemi psicologici, verso fine stagione si arricchisce di due elementi che hanno segnato la storia di questo show. Red, colei che è stata madre di tutte le ragazze, le ha sempre prese sotto il suo braccio protettore e che adesso a causa della demenza, non riesce neanche a ricordare la sua vita; e Lorna , che già sapevamo avesse alcuni momenti di perdizione, ma quando Vince, le comunica che il loro bambino, è morto a causa di una polmonite, lei non si rassegna a questa perdita e va completamente fuori controllo. A farne le spese è sicuramente Nicky, che si ritrova senza la sua “famiglia”, senza il suo “nuovo amore” e senza nessuno su cui fare affidamento, anzi, è lei che con tutte le sue forze cerca di aiutare chi si le è sempre stata vicina.
Dopo aver salutato Alex, pronta ad essere trasferita, è lei stessa infatti a dichiarare “La band ormai si è sciolta”. E nelle scene finali, la vediamo quasi come se fosse diventata una nuova Red, prendendo spunto dalla donna che le ha permesso di andare avanti, organizza e detta i ruoli in cucina.
L’amore tra Piper e Alex
Si sa, le relazioni a distanza non sono mai facili, figuriamoci se una delle due persone si trova in prigione. Nonostante tutto, loro provano a vivere questo amore che in passato le ha trascinate in tanti guai fino a farle ritrovare insieme dietro le sbarre.
Piper però, fuori dalla prigione conosce Zelda , e prova a resisterle fino alla fine, ma si lascia andare una volta saputo che dall’altra parte, Alex aveva iniziato una mezza relazione con la guardia McCullough, che l’aveva obbliga a “spacciare” caricabatteria per lei per poi innamorarsene. McCullough quando però, si rende conto che Alex ama davvero Piper, riesce a trasferirla in Ohio, dove però Piper la raggiunge e insieme cercano di superare queste “piccole” difficoltà.
Taystee e la lotta contro l’ergastolo
Condannata all’ergastolo, la vediamo nella prima parte della stagione, intenzionata a farla finita con tutta questa sofferenza, ma poi, vuoi il ruolo da segretaria della nuova direttrice, vuoi l’amicizia con Caputo o il nuovo ruolo da tutor per le ragazze che vogliono prendere il diploma, ritrova la voglia di vivere. Si avvicina a Tiffany, sua studentessa dislessica, cerca di aiutarla con la lettura ma la giovane ragazza, quando si autoconvince di non aver superato l’esame, si uccide con una dose abbondante di droga e viene ritrovata proprio da Taystee che decide di combattere e di affrontare la vita piuttosto che porre fine a tutto. Importante è il fondo Poussey, che viene proposto proprio da lei all’interno della serie, un fondo che cerca di aiutare le detenute una volta uscire di prigione. È un fondo che esiste nel mondo reale e al quale ognuno di noi può contribuire.
Curiosità sulla settima stagione di Orange is the new Black
- Laura Prepon, già regista di un episodio della sesta stagione, anche in quest’ultima si è cimentata dietro le telecamere, precisamente nel quinto episodio.
- Anche Natasha Lyonne (Nicky) ha diretto un episodio, però non è stato dichiarato quale fosse.
- Se avete notato Maritza, così coinvolta nell’interpretazione della sofferenza degli immigrati, è proprio perché la mamma dell’attrice da giovane, ha vissuto sulla sua pelle quest’esperienza.
Considerazioni Finali
Sarò un po’ di parte, ma penso che sia una delle poche originali Netflix che si mantiene su un ottimo livello, in ogni stagione e che riesce ad affrontare argomenti seri, alternando frasi divertenti e battute. Siamo giunti all’ultima stagione, non rivedremo più le nostre amate detenute e Netflix ha concluso alla grande, come solo lui poteva fare, facendoci vedere prima, tutte le detenute mostrate nelle varie stagioni, dove si trovassero e poi mentre i titoli di coda scorrevano, mostrandoci la naturalezza delle attrici durante le riprese. Quello che mi sento di dire è che un pezzo del mio cuore resterà per sempre legato a queste ragazze e a questa serie in particolar modo e di questo, ancora una volta, non possiamo che ringraziare Netflix.