Jupiter’s Legacy è una serie di approccio complesso, tradisce le aspettative di chi ama il genere più leggero ed a tratti comico che smorza la figura dell’aitante supereroe. La serie prodotta da Netflix è disponibile in streaming e download sulla piattaforma dal 7 maggio. Jupiter’s Legacy è composta da 8 episodi della durata media di 40 minuti, si ispira ai fumetti scritti da Mark Millar e disegnati da Frank Quitely pubblicati con l’etichetta Image Comics.
Ci immergiamo in un mondo complesso che evidenzia le problematiche del lato umano di questi supereroi che hanno poco di fantastico e tanti interrogativi. La serie è stata sviluppata da Steven S. DeKnight che ha deciso di evidenziare le conflittualità famigliari e non di questi (strani) supereroi.
Il lato problematico del supereroe
Prima di parlare della trama di Jupiter’s Legacy preme sottolineare che questa non è una serie adatta a chi cerca un po’ di svago su Netflix, anzi tutt’altro. È una serie che invita a riflettere, sul bene e sul male, sull’importanza delle regole e sulla variazione di queste ultime.
Trama Jupiter’s Legacy
La storia si sviluppa in due archi temporali differenti, ai giorni nostri e negli anni ’30. Inizialmente ci viene presentata la vita dei supereroi nel mondo contemporaneo per progredire in analessi nel corso delle puntate. Tra i protagonisti riconosciamo subito Sheldon Sampson (Josh Duhamel) che interpreta il leader dell’Unione, suo fratello Walter Sampson (Ben Daniels), Grace Sampson nonché moglie di Sheldon (Leslie Bibb) ed infine i loro complicati figli, Chloe e Brandon Sampson (Elena Kampouris e Andrew Horton).
Quando la narrazione è negli anni ’30 protagonista insieme agli altri è George Hutchene (Matt Lanter), personaggio che si rivelerà nel corso delle puntate piuttosto enigmatico, mancano all’appello infine gli ultimi 2 supereroi che si uniscono all’Unione e che ne diventeranno i fondatori.
Recensione Jupiter’s Legacy
Inizialmente siamo catapultati in un’era contemporanea in cui i supereroi hanno fondato anni prima un’Unione che attraverso delle regole e delle leggi si impone di non uccidere i super cattivi. La prima parte della serie è molto lenta e rende gli episodi difficili da digerire, ma confermiamo che il finale rende il tutto soddisfacente.
I problemi sorgono quando Brandon Sampson per salvare i suoi genitori uccide un super cattivo, proprio da quel momento iniziano gli interrogativi da parte della nuova generazione di supereroi. La sorella di Brandon, Chloe, ci viene presentata con il prototipo della ricca viziata che per movimentarsi la vita ha bisogno di droghe, alcool e zero regole. Nonostante sia resa palese la sua forza e quanto il suo aiuto potrebbe aiutare tutto il gruppo.
La serie scorre negli eventi che lasciano interrogare lo spettatore riguardo alla morale di questi supereroi e sul loro Codice che porta via ingenue vite solo per un fine ultimo più rispettabile.
Dei superpoteri… dallo spazio?
Nonostante l’acquisizione dei poteri da parte dei fondatori dell’Unione sia spiegata per quasi 3 episodi, non è stato reso chiaro cosa abbia donato loro i poteri, forse alieni? Forze superiori a noi comuni umani? Non è dato saperlo.
Resta il fatto che questi uomini hanno avuto la possibilità di diventare così perché sono stati ritenuti degni e per questo motivo, forse, continuano imperterriti nel rispettare la regola N.1, non uccidere.
Un giudizio finale
Nonostante il grande investimento di Netflix per la realizzazione della serie che ha alcuni effetti speciali notevoli, devo però segnalare le scene di combattimento che sono un grande NO. Sangue finto stile Halloween, combattimenti offscreen, guardando una serie sui supereroi ci aspettavamo molto di più. Salvano la situazione complessiva gli ultimi 2-3 episodi che hanno velocizzato il ritmo rendendola più piacevole.
Voto complessivo personale: 6 e mezzo