Recensione Inventing Anna – la nuova serie Netflix

Recensione Inventing Anna – la nuova serie Netflix

Come può una ragazzina di appena 22 anni  mettere nel sacco l’intera élite di Manhattan?

Com’ è possibile che questa immigrata di origini russe, abbia potuto truffare i più importanti magnati di Wall Street?

Queste sono le domande alla quale , la giornalista Vivian Kent cercherà di dare una risposta, nella nuova avvincente serie Netflix in arrivo l’11 febbraio.

 Trama Inventing Anna

Trama Inventing Anna Movie Blog

Dopo essere stata accusata di bad journalism , per una storia che ha seguito anni prima, la giornalista Vivian Kent decide di seguire il caso di Anna Delvey sedicente ereditiera tedesca che ha saputo incantare il jet set newyorchese col suo fascino e con la sfarzosità dello stile di vita.

Anna è accusata di truffa e frode bancaria, questo suscita in Vivian stupore e interesse su come abbia potuto fare.

Inizia una lunga serie di interviste ad amici, finanziatori, vip che hanno avuto a che fare con lei , cercando di ricomporre come fosse un puzzle il volto della vera Anna.

Anna Sorokin, l’ ereditiera che ha fatto tremare tutta Wall Street

La serie narra la storia vera di Anna Sorokin.

Nata in un piccolo paese fuori Mosca il 23 gennaio 1991, da genitori appartenenti alla classe operaia, si trasferì in Germania quando aveva 16 anni.

Successivamente ,dopo aver conseguito il diploma, si trasferì a Londra dove frequentò la Central Saint Martins.

Divenne poi stagista per la rivista Purple nella sede di Parigi, ma la sua ambizione le fa capire che il suo posto non è lì.

Decide di cambiare il cognome in Delvey e nella temerarietà dei suoi 20 anni parte per la Grande Mela.

Approdata a New York, considerata la mecca di del jet set mondiale Anna decide di farsi passare per una ereditiera tedesca, menzogna che le apre le porte che le servono per arrivare alla ricchezza e al potere tanto sognato.

Forte della popolarità conquistata tra i più alti esponenti mondani di New York, Anna tenterà di  aprire un club artistico chiamato “Anna Delvey Fondation” però non convince gli investitori, decide quindi di chiedere prestiti alle banche , falsificando estratti conti, facendo sembrare il suo patrimonio più che solido.

Se non che l’unica cosa solida che ha sono una lunga lista di debiti da pagare, accumulata nel tempo a causa dello sfarzoso stile di vita che ha dovuto mantenere per interpretare il ruolo di ereditiera.

Di lì a poco Anna verrà arrestata per truffa, proprio nel gennaio di quest’anno è avvenuta la sua scarcerazione che però dura poco in quanto essendo il suo visto scaduto è stata arresta nuovamente.

Tra l’altro è stata pagata da Netflix 320000 dollari per comprare la sua storia, la maggior parte di essi sono serviti per pagare le sue vittime.

Ad una giornalista ha dichiarato:

Potrei rifarlo? Si, probabilmente è così. In quel caso Netflix potrà proporre anche la seconda stagione.”

Il denaro è il vero volto di una persona

In una società dove conta solo l’apparenza c’è qualcosa alla base di tutti gli abiti sfarzosi, dei viaggi in jet di lusso, nelle suite d’albergo tutte fotografate e postate sui social.

Questa cosa è Il denaro…..

La prima cosa che la serie ci dice è che è il denaro a stabilire chi è davvero una persona.

Questa regola vale anche per Anna, la cui immagine di ricca e viziata ereditiera che elargisce mance da favola, veste in abiti firmati e prende parte ai party più in voga si sgretola facilmente quando è il momento di pagare il conto.

Quella  facciata di ereditiera costruita ad arte , nasconde una manipolatrice, pronta a tutto pur di raggiungere gli obbiettivi prefissati.

Insomma è il denaro il perno attorno al quale ruota tutto e Anna questo lo sa.

E la creazione di un club artistico esclusivo sembra darle la notorietà e la ricchezza alla quale aspira.

Ma qualcosa va storto nel piano di Anna, e si perché non basta sembrare ricca per vivere da ricchi, bisogna veramente esserlo.

I social e la moda: il mondo di Anna

Anna sa bene che per distinguersi in un ambiente come New York e per mantenere realistica la sua fama di ereditiera due sono le cose più importanti su cui spiccare.

I social e la moda.

Non  ha caso lei ha una vera e propria mani a per i social, difatti durante le puntate la si vedrà quasi sempre col suo iphone intenta a scattare selfie che la ritraggono con indosso capi di alta moda.

Quest’ultimo punto è un altro pallino per Anna. La quale non fa altro che comprare e regalare abiti borse  e scarpe firmate , spesso con carte di credito non sue oppure con carte senza fondi

Questi due elementi insieme, costituiscono la summa del suo pensiero. Elementi che affiorano ovunque , anche durante il suo processo che la vedrà sotto i riflettori, e che le regalerà quella notorietà di cui è cosi affamata.

Anche lì pretenderà di indossare abiti firmati, facendo sfoggio di uno stile non convenzionale che , se da un lato le farà perdere il processo penale, dall’altro le farà vincere quello per lei più importante, quello  dei social.

Recensione Inventing Anna

La serie nasce dall’articolo di Jessica Pressler , pubblicato dal New York Magazine.

Creata da Shonda Rhimes, dalla cui mente sono nate serie come Bridgerton  e Grey’s Anatomy.

Questa stupenda serie composta da 9 puntate, è un reportage di fatti realmente accaduti. Fatti di cui molti si vergognano , fatti di cui molti si vorrebbero dimenticare , fatti che hanno fatto sentire persone tradite e usate.

Questo è l’effetto che Anna Delvey ha fatto a coloro  che l’hanno incontrata sul loro cammino, su coloro che le sono state vicino.

Alcuni la paragonerebbero a un lupo travestito da pecora, ma in realtà è una serpe che strisciante e subdola si insinua nella vita delle persone.

La sceneggiatura è a dir poco sublime, in uno stile che molto ricorda quello del celebre film Quarto Potere (1941) essa si  sgretola e si ricompone pian piano , mostrando Anna sotto i diversi punti di vista delle persone che l’hanno conosciuta , che l’hanno introdotta nel jet set, che l’hanno amata e poi odiata.

Il personaggio di Anna a tratti ricorda quello del protagonista del film sopracitato, lei rappresenta il volto spietato dell’arrivismo del sogno americano, pronto a usare e tradire tutto e tutti.

La serie mantiene anche lo stesso stile nel racconto del film , fatto di salti in avanti e indietro nel tempo, questo è dovuto anche all’ottima regia che riesce nel compito non facile di saper mantenere il ritmo usando una narrazione non lineare e di stampo investigativo.

Insomma Inventing Anna è assolutamente una serie da non perdere.

Il cast è l’ elemento che la rende ancor più imperdibile, a cominciare dalla protagonista Jiulia Garner che interpreta il ruolo di questa cinica arrivista che tiene tutti a distanza, poiché sa che lo starle troppo vicino potrebbe far scoprire altri lati della sua personalità che ella tiene celati dietro lo stile glamour. In questo ricorda molto il personaggio altrettanto ambiguo di Tom Ripley del film Il talento di Mr. Ripley.

Una personalità contorta e fragile allo stesso tempo che poche volte , quasi di sfuggita, si apre mostrando tutta la sua fragilità interiore.

Mostrando la paura e l’insicurezza di una ragazza che non accetta se stessa.

Un’altra perla del cast è l’attrice Anna Chlumsky, che interpreta il ruolo di giornalista che cerca il riscatto professionale che tanto aspettava, dopo aver seguito un caso che l’ha fatta cadere in disgrazia.

Lei rappresenta il lato ”umano” dell’ambizione, lei lavora onestamente senza tradire, mentire o scavalcare nessuno.

Arriverà ad instaurare un rapporto quasi materno con Anna.

Aggiungere altro per decantare le lodi di questa serie straordinaria è superfluo.

Quello che posso dire in conclusione è che Inventing Anna è una serie che merita non solo di essere vista, ma che merita il plauso da parte del pubblico il cui unico rimpianto una volta vista ,sarà quello di non poter contare su una seconda stagione.

 

 

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