Benvenuti a tutti in questo nuovo, interessante e coinvolgente articolo di…..Movieblog!
Oggi ci facciamo una chiacchierata con uno degli Youtuber più talentuosi di YouTube per quanto riguarda l’ambiente cinematografico, Ciak Jam. Con lui abbiamo affrontato vari temi, attuali e non, legati al mondo della settima arte, ma non vi voglio spoilerare niente, perciò come sempre prendetevi due minuti, sedetevi e godetevi questa bella intervista. Buona Lettura!
1) Ciao prima di tutto vorrei che ti presentassi ai nostri lettori dicendo chi è Ciak Jam e come è nato il canale
Ciao a tutti, mi chiamo Francesco Marro e sono il creatore di Ciak Jam. Il mio canale YouTube è nato sia come sfogo personale che come esperienza professionale, ho sempre lavorato a contatto con il mondo del cinema e dell’intrattenimento e ad un certo punto ho deciso di creare uno spazio in cui esprimere le mie opinioni in maniera più approfondita. Su Ciak Jam parlo di vari argomenti legati alla settima arte partendo da semplici recensioni di film in uscita fino ad arrivare a video essay in cui prendo in analisi diversi elementi di una pellicola o di un genere cinematografico e li metto a confronto con le mie opinioni personali. Alla fine dei conti sono solo un grande amante del cinema che cerca di portare avanti un messaggio positivo e divulgativo su questo meraviglioso mondo.
2) Qual è il tuo film preferito che rivedi mille volte con la stessa energia ed intensità e qual è il film che non rivedresti neanche se ti pagassero?
Ah su questo non ho dubbi. Sicuramente il mio preferito è “The Sound of Music” di Robert Wise, l’ultimo grande film dell’era della Golden Hollywood. Sono un grande appassionato di musical ma questo è speciale, lo guardo almeno una volta al mese. Ha il potere di tirarmi su di morale nel giro di poco meno di tre ore. È un film davvero dolcissimo, con un bellissimo messaggio e una storia d’amore tra le più romantiche della storia del cinema. Continuo a consigliarlo a chiunque perché al di là delle mie preferenze personali è davvero girato da dio, peccato che il musical sia uno dei generi cinematografici più detestati dalla gente. Per quanto riguarda la pellicola più brutta che abbia visto devo rispondere con “365 Giorni”. Ancora non capisco come sia possibile che Netflix abbia deciso di distribuire uno scempio simile.
3) Qual è il tuo genere preferito? E quali film un cinefilo non deve assolutamente perdere relativo a questo genere?
Rischio di ripetermi ma assolutamente il musical, è il genere cinematografico che mi coinvolge maggiormente. Una volta questo genere rappresentava un investimento sicuro, il blockbuster di metà ‘900 era effettivamente il musical e se dovessi consigliare a qualcuno dei film imprescindibili da recuperare partirei sicuramente da qualcosa di quasi perfetto. “The Sound of Music” è un buon punto di partenza, il film che in un certo senso ha segnato la fine del trend economico chiudendo in bellezza e sbancando al botteghino, ma se si preferisce qualcosa di più recente un ottimo inizio è il meraviglioso “La La Land” di Chazelle che è un enorme omaggio a classici come “Cantando Sotto la Pioggia”, “Un Americano a Parigi” e in generale a tutti i film di Ginger Rogers e Fred Astaire, che consiglio altrettanto animatamente.
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4) Un ragazzo appassionato di regia per migliorare tecnica e conoscenze quale regista professionista e affermato dovrebbe prendere come punto di riferimento e perché?
Direi che non c’è una risposta diretta o esatta a questa domanda, in generale posso parlare per puro spirito tecnico teorico perché sono negato con la macchina da presa ma penso che i registi migliori siano quelli che riescono a trasmettere la loro intenzione e visione personale attraverso il linguaggio cinematografico in maniera chiara e non retorica. Le regole che si imparano a scuola non sempre rappresentano la soluzione migliore per entrare nel cuore della gente con un film. Tarantino, ad esempio è un regista molto fuori dagli schemi, eppure la sua impronta è onnipresente nelle sue pellicole, è difficile separare il regista dal suo film e per me questa è la differenza tra un professionista e un artista.
5) Cosa pensi del cinema italiano e come lo vedi nel prossimo futuro? Quali attori secondo te momentaneamente dominano la scena italiana e quali rappresenteranno nei prossimi anni l’Italia nel mondo?
Ho un rapporto molto complicato con il cinema italiano. Vi dirò, per quanto sembra che ci sia una specie di rinascimento nel panorama nostrano, i problemi che affliggono le produzioni sono ancora enormi. Boris è reale, le cose che succedono in quella serie sono molto simili alla realtà purtroppo, ve lo dico per esperienza diretta. La triste verità è che sempre più spesso all’estero veniamo considerati solo ed esclusivamente quando parliamo di malavita e corruzione politica e in patria solo i prodotti di semplice e stanca critica sociale da parte dell’uomo medio diventano dei veri successi. Per quanto riguarda gli attori sicuramente Borghi è uno dei migliori della nuova generazione, così come Pierfrancesco Favino della precedente. Ho molta fiducia in Luca Marinelli e Benedetta Porcaroli per il futuro.
6) Quali uscite di quest’anno ti interessano di più e perché? E quali invece sai già che eviterai?
Difficile parlare di uscite “di quest’anno” senza pensare alla possibilità concreta che possano non essercene più di rilevanti. Il 2020 è stato un anno devastante per il cinema e non solo, quindi parlando per pura ipotesi direi che il film che attendo maggiormente per il futuro è “Dune” di Denis Villeneuve, uno dei registi migliori sulla piazza a parer mio, perseguitato dalla maledizione del “flop commerciale” che ho paura lo raggiungerà anche questa volta. Non so invece dire quale film eviterò, sarò sincero, al momento mi basterebbe tornare in sala, poco importa la pellicola, sono in astinenza da cinema. Prendo tutto quello che capita!
7) Secondo te quanto e come cambierà il cinema nel post Covid e quali scenari futuri ti immagini per le sale cinematografiche?
Difficile dirlo, non sono un economista e non so quantificare il danno effettivo del Covid sul cinema. Sicuramente dovremo aspettarci qualche pellicola a incasso sicuro. Remake di film amatissimi, cinecomic a basso budget da parte di tutte le case di distribuzione, ritorni a saghe abbandonate e concluse da tempo, insomma qualsiasi cosa che possa creare un certo buzz su internet e vendersi da sola. Temo che i budget per la promozione verranno ridotti a dismisura quindi immagino si punterà su “prodotti facili”. Ma vorrei concludere con una nota positiva: dato il contenimento dei costi, questo potrebbe effettivamente rappresentare un’apertura per nuovi talenti alla regia senza un cachet multimilionario alle spalle. In fondo spesso dalle crisi nasce l’innovazione.
8) Con l’affermazione ormai imponente di Netflix, le persone saranno sempre di più invogliate a rimanere a casa così da non andare a vedere film al cinema o questo cambiamento non intaccherà più di tanto la sala?
No, non penso che Netflix possa rappresentare anche solo in piccola parte la fine del cinema, il mio pensiero a riguardo è molto più positivo. Ho sempre visto le piattaforme di streaming come un plus, come qualcosa di diverso e separato dal grande schermo. In poche parole, la gente che andava al cinema regolarmente prima di Netflix continuerà ad andarci anche dopo, perché sa perfettamente che si tratta di un’esperienza diversa. Semmai vedo le piattaforme di streaming come una (sana) alternativa alla TV e alla sua programmazione ripetuta. Va anche detto che solo negli ultimi anni ci sono stati tantissimi film in sala che hanno superato il miliardo di dollari al botteghino: Avengers: Endgame, Aladdin, Black Panther, Star Wars, Joker, Fast & Furious 8 eccetera. Insomma, secondo me c’è ancora speranza.