Chi non ha sognato almeno una volta di salire su quel tappeto volante e regalare magia?
“Soltanto uno può entrare qui/ Colui che cela in sé il proprio valore Il diamante allo stato grezzo/ Le notti d’oriente/ Sono pura poesia/ Di un mondo che/ Ti attira a sé/ Tra sabbia e magia/ Le notti d’oriente/ Con la luna nel blu/ Non farti abbagliar/ Potresti bruciar/ Di passione anche tu”
Ecco alcune parole della canzone Notte d’Oriente del film action Aladdin che ci fanno emozionare solo a leggerle. Il live action ci farà sognare e sedurre o almeno ci prova. Il tappeto come la nuvola speedy di Goku. Il genio come un amico che ci sorregge e ci porta via dal buio delle nostre giornate.
Ma il tappeto e la magia del film Disney Aladdin del 1992 sembrano avere spruzzi di magia diversi dal remake dello sceneggiatore e regista Guy Ritchi. Personaggi più caratterizzanti e protagonisti delle proprie emozioni. Attori più vicini al pubblico e alla cultura araba. Più politica e meno emozioni semplici e dirette.
Il film di Ritchie tenta di combinare elementi originali della narrazione agli avvenimenti classici del cartone animato di Ron Clements e John Musker.
Trama che sa riempirsi di componenti e spunti in una rivalutazione e nell’ampliamento dello sviluppo, ad esempio, della figura della principessa Jasmine e nel lasciare maggior spazio al genio tra mistico e umano di Smith. Rivedendo l’assetato poter del sultano Jafar, un nemico per certi aspetti troppo 2.0
Un film a tratti troppo “teenegerizzato”
Più che su di un tappeto sembra a volte essere su un monopattini elettrico. A volte più della magia della lampada sembra essere in un app di uno smartphone.
Impossibilitati, dunque, anche solo all’avvicinarsi all’iconico genio doppiato da Robin Williams – e, da noi, da Gigi Proietti -, gli sceneggiatori hanno saputo utilizzare con furbizia la soluzione del personaggio “umano” di Will Smith. Fattore a favore del nuovo genio che acquista una certa simpatia quando si distacca dall’universo della lampada e sfrutta l’ironia del suo attore.
Il film della Disney, diretto da Guy Ritchie, riesce in alcuni momenti a conservare e a trasformare anche la magia del cartone del 1992, anzi la esalta apportando delle novità che non lasciano indifferente lo spettatore.
La storia non viene quasi per niente intaccata, se non per l’aggiunta di alcuni personaggi, come l’ancella amica di Jasmine, e flash back che impreziosiscono la pellicola. Sullo sfondo di una riuscita Agrabah, il giovane Aladdin insieme alla sua fidata scimmietta Abu, vive alla giornata, riuscendo a trasformare la sua condizione di “povero straccione” in una sfida quotidiana, saltando atleticamente tra palazzi e stradine della città, sognando di contino tra un salto e l’altro, tra un furto e un altro ancora. L’incontro con la principessa Jasmine avviene subito, catapultando lo spettatore in emozioni e incroci coinvolgenti. Aladdin è magnetico, vitale, entusiasta, intraprendente, con una punta di insicurezza che lo rende umano e vicino al pubblico.
La principessa Jasmine buca lo schermo comunicandoci uno dei messaggi più importanti che rompe le tradizioni con le solite principesse Disney. Jasmine non vuole essere salvata, non vuole essere comprata né stupita, ma soprattutto vuole che la sua voce venga ascoltata, in quanto cittadina e principessa, che lotta per un regno giusto, per un futuro migliore in cui la sua gente non patisca la fame, proprio come voleva sua madre, la regina. In questo film, la colonna sonora è stata rimaneggiata da Alan Menken, originale e storico compositore della Disney che ha saputo dare voce alla principessa come prima non era (quasi) mai avvenuto. Una principessa che non vuole piegarsi al potere maschilista e matrimoni combinati, che non ha intenzione di farsi relegare a un ruolo di secondo piano. Per questo Alan Menken, insieme al duo Pasek & Paul (li stessi dietro al successo dei musical La La Land e The Greatest Shwoman), ha scritto appositamente per lei una nuova canzone : “La mia voce”, il brano originale cantato in originale da Naomi Scott e in italiano da Naomi Rivieccio. Dall’altra parte un nemico Jafar, giovane e ambizioso, che non si piega allo stesso tempo alla bellezza della principessa. Non vuole il matrimonio perchè prigioniero della bellezza della principessa ma solo per potere.
Più che dei salti di Aladdin e le magie del genio portiamo a casa la voce di Jasmine che si leva alta, un grido di rabbia e di libertà che suona come un manifesto dedicato all’indipendenza femminile. Una voce e una forza femminile che ci darà stimoli di speranza d’amore di giustizia, forse gli stessi che porteranno Aladdin a rinunce e scelte che potrebbero far discutere ma allo stesso tempo farci prendere e stringere la mano anche solo metaforicamente e simbolicamente della persona che abbiamo scelto o vorremmo scegliere di avere nella nostra vita.
Cast di Aladdin
Il cast del film vede inoltre la presenza di Marwan Kenzari nel ruolo del potente stregone Jafar, mentre Navid Negahban veste i panni del Sultano, preoccupato per il futuro di sua figlia; Nasim Pedrad è Dalia, la migliore amica e confidente della principessa Jasmine, Billy Magnussen interpreta il principe Anders, il bellissimo e arrogante pretendente di Jasmine, e Numan Acar è Hakim, braccio destro di Jafar e capitano delle guardie del palazzo.
Curiosità Aladdin
- Gli attori principali sono stati scelti dopo 2000 provini.
- Massoud che interpreta Aladdin per la preparazione del film ha preso parte ad allenamenti fisici, lezioni di canto e di danza, allenandosi anche come giocoliere.
- La scena più grande del film è stata il numero musicale “Il Principe Alì”, dove Aladdin entra a bordo di un cammello alto 9 metri fatto di 37.000 teste di fiori: è stato costruito da 15 modellisti nel corso di tre settimane avendo 250 ballerini e più di 200 comparse girata in cinque giorni. Ci sono volute sette macchine da presa per poter catturare tutti gli aspetti della parata.
- Il tappeto magico è stato costruito su una piattaforma idraulica a sei assi controllata da un dispositivo che muoveva migliaia di connettori metallici su e giù e da un lato all’altro.
DATA USCITA: 22 maggio 2019
GENERE: animazione, avventura, commedia
ANNO: 2019
REGIA: Guy Ritchie
CAST: Will Smith, Mena Massoud, Billy Magnussen, Naomi Scott, Nasim Pedrad
PAESE: Stati Uniti
DURATA: 130′
CONSIGLIO: continuate a sognare con il film anche se siete innamorati del cartone.