Con l’arrivo di Star e del “immenso” catalogo, Disney+ ha coinvolto sicuramente un pubblico maggiore e più adulto grazie soprattutto alle vecchie glorie degli appassionati delle serie tv (basti pensare alle aggiunte di Lost, Grey’s Anatomy e via dicendo), ma ha portato anche una ventata di aria fresca grazie alle prime serie originali Star, che in realtà appartengono ad altre case produttrici.
Una di queste serie originali Star è proprio Big Sky. Vediamo di cosa parla e se vale la pena vederla.
Trama Big Sky
La storia, tratta dal romanzo The Highway di C.J. Box, segue le indagini di due detective privati, Cassie Dewell (Kylie Bunbury) e Cody Hoyt (Ryan Phillippe) in una “tranquilla” cittadina del Montana (nonostante la serie sia stata girata a Vancouver). Fin dal primo episodio, i due uniscono le loro forze con l’ex poliziotta Jenny Hoyt (Katheryn Winnick), moglie da cui Cody si è separato, per cercare due sorelle rapite da un camionista su una remota autostrada. Una delle ragazze in questione è la fidanzata del figlio di Cody e Jenny, accompagnata da sua sorella minore.
Quando i tre scoprono che non si tratta delle uniche ragazze scomparse nella zona, dovranno correre contro il tempo per trovare queste donne prima che sia troppo tardi.
Cast
Nonostante parta con un ruolo molto marginale, fin dai primi episodi la protagonista della serie è Katheryn Winnick (alias Lagertha in Vikings) nei panni di Jenny Hoyt e come sue spalle nel corso delle puntate avremo prima Ryan Phillippe nel ruolo di Cody Hoyt, ex agente che sta vivendo un periodo turbolento della propria vita e poi Kylie Bunbury ovvero Cassie Dewell.
Brian Geraghty (già visto in Chicago P.D.) nel ruolo di Ronald Pergman, è uno dei due antagonisti, camionista coinvolto in una serie di casi di rapimento mai risolti.
Nei ruoli delle due sorelle rapite troviamo Jade Pettyjohn e Natalie Alyn Lind, mentre Jesse James Keitel veste i panni di Jerrie, un’altra vittima di Ronald.
L’antagonista principale però, è John Carroll Lynch (Fargo) che presta il volto a Rick Legarski, poliziotto della Montana Highway Patrol con un passato difficile.
Recensione
La storia che si cela dietro a Big Sky seppur abbastanza banale e già vista, risulta essere incalzante e grazie all’idea di Disney+, cioè distribuire gli episodi settimanalmente, riesce a lasciare lo spettatore sempre sulle spine grazie ai cliffhanger che ogni episodio ci riserva proprio nei momenti che precedono la chiusura.
La serie prodotta dal “padre” di Big Little Lies, ci rimanda alle serie tv dei primi anni duemila, rappresentando perfettamente la serialità della vecchia televisione, in particolare quella americana, caratterizzata da personaggi abbastanza semplici, così come del resto le storie che si ritrovano a vivere, condite sempre da situazioni improbabili e alquanto assurde.
A differenza delle altre serie tv che affrontano lo stesso tema, un rapimento e i problemi psicologici del rapitore, questa grazie a diverse scelte tecniche riesce a mantenere un ritmo serrato coinvolgendo lo spettatore e spingendolo a proseguire con la visione nonostante si sappia già il colpevole e nonostante si intuisca più volte quali saranno i risvolti della trama.
Non vi sono interpretazioni memorabili, questo bisogna dirlo; anzi, molto spesso tolto qualche attore con precedenti esperienze, si nota la totale mancanza di profondità, però nel contesto non c’è nessun personaggio che vada a rovinare il complesso e la coralità della serie, il tutto reso ancora più suggestivo dagli incredibili paesaggi che ci vengono proposti.
Così come molte serie recenti, anche Big Sky cerca di puntare tutto sul girl power, due protagoniste femminili, le vittime del rapimento sono due ragazze e tutte e quattro sono coraggiose, diffidenti e non mollano mai. Forse risulta essere proprio questo il punto forte della serie e ciò che spinge a proseguire.
Arrivati al quinto episodio sembra arrivi la svolta e non si capisce bene dove voglia andare a parare la trama generale, eppure ancora una volta la serie si risolleva con l’ennesimo colpo di scena che porta le protagoniste a proseguire le indagini, in cerca di colui che sembrava essere quasi sottomesso dal suo complice e che in realtà si rivelerà essere una mente contorta e del tutto instabile.
Si nota spesso la mancanza di elementi che avrebbero potuto consolidare la storia, questo perché negli Stati Uniti, la serie viene trasmessa da ABC, canale generalista che molto spesso si trova costretto ad evitare scene ad alto tasso di violenza.
A causa delle ridotte dimensione del libro a cui si ispira e dei pochi materiali a disposizione, la seconda parte avrà una nuova premessa a differenza dei nove episodi che seppur ci hanno lasciati con una grande domanda e molte perplessità, quasi sicuramente non avranno risposte certe.
Seconda Stagione Big Sky
Dopo gli ottimi ascolti registrati per la prima parte, la serie è stata rinnovata per altri sei episodi e sono stati annunciati inoltre, nuovi personaggi.
Negli Stati Uniti, Big Sky è tornata in onda nei primi giorni di Aprile, dopo la pausa invernale. In Italia invece, approderà sempre grazie a Disney+ a partire dal prossimo 16 febbraio su Star, il nuovo canale “per adulti” che continua a sorprendere regalando diverse uscite mensili e vecchie glorie.
In conclusione
Non si tratta certamente di una serie imperdibile, però riesce ad intrattenere senza mai far calare l’attenzione nello spettatore. Una serie contorta al punto giusto, con una fotografia degna di essere menzionata e personaggi che seppur scontati riescono a rispettare i propri ruoli permettendo anche di legare con coloro che risultano meno al centro della lezione.
Noi ci sentiamo di consigliarvela, soprattutto per gli amanti dell’alta tensione e del genere crime, nell’attesa di tornare a commentare presto la seconda parte di stagione.