“Il signore e la signora Dursley, di Privet Drive numero 4, erano orgogliosi di poter affermare che erano perfettamente normali, e grazie tante. Erano le ultime persone al mondo da cui aspettarsi che avessero a che fare con cose strane o misteriose, perché sciocchezze del genere proprio non le approvavano.”
Era il 1997, quando J.K.Rowling, l’ideatrice di quello che sarebbe diventato, con il passare degli anni, un cult assoluto per ogni generazione, pubblicò il primo di sette libri, incentrata sulle avventure di colui che sarà destinato a diventare il mago più famoso della letteratura moderna: Harry Potter e la Pietra Filosofale. Soltanto 2 anni dopo, nel 1999, la Warner Bros, acquistò i diritti del libro, dando inizio ad una delle saghe cinematografiche di maggior successo nella storia del cinema.
Harry Potter e la Pietra Filosofale: Il Cast
La regia del primo capitolo fu affidata alla sapiente mano di Chris Columbus, scelto come regista dopo che la casa produttrice decise di scartare nomi del calibro di Steven Spielberg e Rob Reiner. La sceneggiatura fu, invece, affidata a Steve Kloves e venne prodotto da David Heyman.
La pellicola fu interpretata da giovani promesse del cinema e da attori già affermati da tempo; tra i membri del cast troviamo: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Tom Felton, Richard Harris, Maggie Smith e Robbie Coltrane.
Fu così che, nel 2001, persone di ogni età, amanti del primo libro (e non) della scrittrice inglese, furono catapultati nel mondo magico di Harry Potter.
Harry Potter e la Pietra Filosofale: la Trama
La trama ruota attorno alla vicende di Harry James Potter, un bambino rimasto orfano e costretto a vivere con i suoi zii, Vernon e Petunia, e con il pestifero cugino, Dudley.
Il giorno del suo 11º compleanno, Harry scopre di essere un mago, iscritto fin dalla nascita alla Scuola di Magia di Hogwarts.
Conosciuto da tutti come ‘il ragazzo che è sopravvissuto’, Harry dovrà affrontare, con l’aiuto degli inseparabili amici Ron (Rupert Grint) ed Hermione (Emma Watson), troll, unicorni, lezioni di pozione e di trasfigurazione, in una Hogwarts messa in pericolo da un complotto, organizzato dal mago oscuro più potente di tutti i tempi: Lord Voldemort.
Curiosità Harry Potter e La Pietra Filosofale
- J.K. Rowling aveva dato indicazioni ad Alan Rickman (attore scomparso nel gennaio 2016) su come interpretare il personaggio del Professor Piton, con dei dettagli del passato scoperti soltanto nell’ultimo libro.
- Richard Harris decide di accettare il ruolo del preside della scuola Albus Silente soltanto dopo aver ricevuto molte minacce dalla nipotina.
- Per la famosa bottega di Olivander sono state realizzate 17.000 scatole di bacchette.
Tra Romanzo e Film
La pellicola risulta fedele al romanzo: il regista riesce nella titanica impresa di trasportare su schermo tutto ciò che aveva creato la Rowling, senza deludere le aspettative. Se il film si presenta come un vero e proprio capolavoro del cinema moderno, ciò è possibile anche grazie alla regia di Chris Columbus, che riesce a ricreare un mondo in cui ci si immerge completamente, e dal quale è difficile uscire.
La regia, pur non essendo innovativa, risulta estremamente sfarzosa ed elegante: l’arrivo al castello, la prima partita di Quidditch, le lezioni con la professoressa McGranitt, sono elementi che riescono ad imprimere quella sensazione di spensieratezza e leggerezza, che un film per tutta la famiglia deve avere.
Ma non bisogna pensare che il regista abbia avuto l’idea di limitare la visione del film ad un pubblico infantile: nel film si possono riscontrare delle tematiche e dei dialoghi (bellissimo quello di Silente, che induce Harry a non rifugiarsi nei sogni, per poi dimenticarsi di vivere) che rendono il film appassionante anche per gli adulti.
La sceneggiatura funziona benissimo; sono presenti dialoghi ‘bambineschi’, quasi infantili, che riescono a trasmettere benissimo i valori dell’amicizia e dell’amore. Non mancano i monologhi riguardo la morte e le avversità della vita, grazie ai quali Harry capirà che i suoi genitori, Lily e James, non sono morti invano.
Gli attori riescono a gestirsi notevolmente sul set, nonostante la loro giovane età, fornendo una discreta prestazione: avrei preferito che il personaggio di Neville Paciock venisse approfondito, in quanto in alcune scene viene sostituito da Ron o, addirittura, omesso.
La fotografia, affidata a John Seale, è perfetta; i colori si adattano magistralmente alle ambientazioni talvolta cupe, come ad esempio la Foresta Proibita o i corridoi del castello, e la colonna sonora, affidata al superbo John Williams, diventerà un cult sia in ambito musicale sia in ambito cinematografico.
Il film, come il libro, è un’opera senza tempo, che non stanca mai e che, dopo anni, riesce a trasmettere quelli che sono i veri valori della vita alle nuove generazioni, le quali scoprono questo capolavoro grazie a chi, prima di loro, ha vissuto la magia che solo Harry Potter sa dare.