Il vero eroe è chi preserva e salva la vita: “La battaglia di Hacksaw Ridge”.
La battaglia di Hacksaw Ridge (Hacksaw Ridge) è un film di genere bellico-biopic, un film sulla guerra del 2016 diretto da Mel Gibson.
Il cast principale è composto da Andrew Garfield (Desmond Doss), Vince Vaughn (Sergente Howell), Sam Worthington (Capitano Glover), Luke Bracey (Smitty Riker), Hugo Weaving (Tom Doss), Ryan Corr (Tenente Manville), Teresa Palmer (Dorothy Schutte) e Rachel Griffiths (Bertha Doss).
La pellicola racconta in forma romanzata la storia vera di Desmond Doss, primo obiettore di coscienza dell’Esercito Statunitense a ricevere la medaglia d’onore.
Presentato fuori concorso alla 73a Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il film vanta fra i riconoscimenti 2 Oscar (miglior montaggio a John Gilbert e miglior sonoro) e il Premio BAFTA miglior montaggio a John Gilbert.
Con un budget di 40 milioni di dollari, il film segna un incasso totale di circa 175 milioni di dollari risultando un successo al botteghino e ottenendo anche il plauso della critica: indice di gradimento dell’87% (su 223 recensioni) con valutazione media di 7,2/10 per il sito Rotten Tomatoes; un punteggio di 71/100 (su 47 critici) su Metacritic mentre il pubblico interpellato da CinemaScore ha dato al film una media di “A” in una scala da A+ ad F.
La Trama
Lychburg, Virginia. Il giovane Desmond è stato accudito secondo la fede della chiesa cristiana avventista del settimo giorno e, da quando non ha per poco ucciso accidentalmente suo fratello minore mentre lottavano per gioco, ha una rinforzata credenza nel comandamento biblico “non uccidere”. All’età di 23 anni Desmond soccorre un uomo rimasto ferito mentre riparava la propria vettura portandolo all’ospedale. Qui incontra Dorothy Schutte, giovane infermiera di cui si innamora, ricambiato, e le confida il desiderio di intraprendere la carriera medica.
Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale Desmond ha intenzione di arruolarsi per aiutare le persone in difficoltà, ma essendo un obiettore di coscienza, vuole servire l’esercito come soccorritore militare. Suo padre Tom, un turbato veterano della Grande Guerra, è profondamente irritato dalla decisione del figlio che, prima di partire per Fort Jackson, nella Carolina del Sud, chiede la mano della sua amata Dorothy e lei accetta di sposarlo. Posto sotto l’addestramento del sergente Howell, Doss eccelle in prestazioni fisiche ma inizialmente viene emarginato dai commilitoni per il suo rifiuto categorico di imbracciare un fucile e partecipare alle esercitazioni di sabato. I tentativi ai limiti della tortura di forzarlo a lasciare l’esercito fino ad arrivare ad un processo per insubordinazione non servono a far desistere Doss dalle sue convinzioni e, dopo un inspettato intervento da parte di suo padre, il giovane ottiene di essere inviato in prima linea. La determinazione nel salvare la vita ai compagni feriti durante la difesa della scarpata di Maeda, soprannominata “Hacksaw Ridge”, durante la battaglia di Okinawa gli vale il rispetto di commilitoni ed ufficiali ed un alto riconoscimento militare.
Analisi del Film
Un soldato che non uccide ma che si impegna a salvare la vita è il tema affrontato in un emozionante omaggio ad una triste pagina della Storia del genere umano. L’azione scorre lenta e si può sostanzialmente dividere in due momenti. Dapprima lo spettatore viene introdotto nella drammatica vicenda personale del giovane protagonista: una vita segnata da un trauma infantile aggravato da un difficile rapporto con un padre a sua volta segnato dalla tragedia della Grande Guerra. Il nobile intento di voler servire la propria nazione impegnandosi a salvare i propri compagni si oppone alla ferma decisione di non cedere alla brutale ma inevitabile necessità della vita del soldato: imbracciare le armi contro il nemico di turno.
L’iniziale emarginazione da parte dei commilitoni e perfino degli ufficiali è descritta con spietato e schietto realismo ma è solo il preludio di un rispetto guadagnato pian piano grazie ad una incrollabile forza di volontà. Un’insperata riconciliazione con il genitore reduce e violento rappresenta l’ingresso nella seconda parte della trama. La tragedia della vita vera sul fronte bellico non è avara di schietto e spietato realismo, sorretto da musiche ed interpretazioni convincenti. La battaglia decisiva che dà il titolo e conclude il film è una memorabile lezione sul vero coraggio che non consiste nell’eliminare il nemico ma soprattutto nel rischiare la propria vita per salvarne altre.
La Storia
Desmond Thomas Doss (1919-2006) si arruolò volontariamente nell’esercito americano nell’aprile del 1942, si rifiutò di portare qualsiasi tipo di arma forte delle sue convinzioni religiose e diventò un soccorritore militare dopo aver subìto un terribile trattamento nell’esercito a causa delle sue idee. Assegnato alla 77a Divisione di Fanteria, prestò servizio nel teatro di guerra del Pacifico distinguendosi per le sue azioni sull’isola di Okinawa: senza sparare un colpo, riuscì a soccorrere 75 uomini restando sul campo di battaglia nonostante la presenza nemica e rischiando la propria vita senza aver ricevuto nessun ordine. Per questa condotta è stato il primo di tre obiettori di coscienza dell’esercito USA ad essere insignito nel 1945 della Medal of Honor, la più alta onorificenza statunitense. Riformato dall’esercito nel 1946 a causa di una tubercolosi che gli provocò l’asportazione di un polmone, restò accanto alla moglie fino alla morte di lei, nel 1996, mentre lui è morto il 23 marzo 2006 a Piedmont, Alabama, per problemi respiratori.
Alla fine del film compare in un filmato, assieme al fratello Hal ed al capitano Glover mentre raccontano e commentano le sue gesta.
Non Uccidere
Quando si sceglie di servire in guerra il proprio paese e prima ancora di proteggere la vita dei propri simili è pressoché inevitabile essere costretti ad uccidere chi si trova dall’altra parte del fronte bellico. Chiunque può togliere la vita, ma preservare e dare la vita sono vero potere che permettono di dimostrare il vero coraggio di chi difende prima di tutto le sue scelte.
Immagini suggestive e interpretazioni impeccabili offrono uno spietato realismo nel descrivere la vita massacrante del soldato, ma offrono anche largo spazio al fattore umano che si cela dietro la divisa.
La guerra non è mai giusta ma purtroppo, in qualunque contesto di presenti, è uno dei peggiori fattori che caratterizzano noi poveri esseri umani e sempre più raro è trovare qualcuno che segua fino in fondo le proprie convinzioni dimostrandosi più che degno di ammirazione e di rispetto per la sua determinazione.
Trailer
UN PENSIERO AI CADUTI DI TUTTE LE GUERRE DEL PASSATO E DEL PRESENTE.