Un commovente viaggio inseguendo il riscatto è “La ricerca della felicità”.
La ricerca della felicità (The Pursuit of Happiness) è un film di genere biopic del 2006 diretto da Gabriele Muccino e rappresenta la trasposizione cinematografica dell’omonimo libro autobiografico scritto da Chris Gardner nel 2006 e tradotto in italiano nel 2008 dalla casa editrice Fandango.
Interpreti principali sono Will Smith (Chris Gardner), Jaden Smith (Christopher Gardner), Thandle Newton (Linda), Dan Castellaneta (Alan Frakesh), Kurt Fuller (Walter Ribbon), James Karen (Martin Frohm) e Mark Christopher Lawrence (Wayne).
La pellicola racconta in forma romanzata la vita di Chris Gardner che da una vita da senzatetto divenne imprenditore milionario durante i primi anni ottanta.
Il titolo fa riferimento alla Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America come scritta da Thomas Jefferson (1743-1826) dove sono elencati i diritti inalienabili dell’uomo: la tutela della vita, della libertà e la ricerca della felicità. L’errore di ortografia nel titolo originale (Happyness con “y” al posto di “i” per Happiness) è tratto da un graffito che appare di fianco all’entrata della scuola che frequenta il piccolo Christopher.
Trama
San Francisco, 1981. Chris Gardner cerca di sbarcare il lunario vendendo una partita di scanner per rilevare la densità ossea, acquistata con i risparmi di una vita. Le vendite tuttavia scarseggiano: molti medici ritengono il macchinario eccessivamente costoso e, tutto sommato, inutile. La situazione economica si fa sempre più disperata per Chris e la sua famiglia, composta dalla moglie Linda e dal figlio piccolo Christopher. Un giorno Chris veder un broker arrivare al posto di lavoro con la sua Ferrari e gli chiede a bruciapelo, ironicamente, che lavoro fa e come si fa. Decide così di provare a diventare anche lui broker per la stessa azienda, la Dean Witter. Abbandonato dalla moglie, esasperata dalle privazioni e dal lavoro che grava sempre di più sulle sue spalle, Gardner inizia un lento e difficile percorso che lo porterà ad una vita ai limiti della povertà in cerca di un riscatto personale sostenuto dalla speranza e dalla determinazione a garantire un futuro a suo figlio.
Analisi del film
L’azione scorre lenta e mostra con un cupo realismo la drammatica storia di un padre affronta mille difficoltà pur di realizzare i sogni di felicità per lui e suo figlio. La crudele realtà si manifesta con spietatezza quando, appena trovato un barlume di speranza e di serenità, di colpo torna a riscuotere ciò che il protagonista non è riuscito a mantenere contando sulle sue sole forze quando anche la moglie lo abbandona. E quando ormai lo stesso protagonista sembra cedere alla disperazione di aver fallito come uomo e come genitore ecco arrivare quella sudata e pienamente meritata occasione di riscatto che gli assicura una felicità che pareva ormai solo un altro di tanti sogni impossibili da realizzare.
American Dream
La vita dell’imprenditore Christopher Paul Gardner (Milwaukee, 9 febbraio 1954) è un vero esempio di realizzazione del Sogno Americano.
Nel 1981 lasciò il lavoro di assistente di laboratorio e divenne venditore di apparecchiature mediche ottenendo all’inizio risultati ottimali per mantenere la moglie ed il figlio Chris Jr.
Momento fondamentale della sua vita fu quando incontra per caso Bob Bridges, un uomo distinto e ben vestito che parcheggiava una Ferrari rossa: incuriosito, Gardner gli chiese che lavoro facesse e lui rispose di essere un broker. Da quel momento anche Chris decise di diventare un broker.
Dopo un inizio difficile, aggravato da problemi legali per non aver pagato 1200 dollari di multe in divieto di sosta, Gardner riuscì a trovare un impiego nel programma di tirocinio per broker della Dean Witter Raynolds. Ma il programma non prevedeva un salario e i soli introiti per la vendita di apparecchiature mediche non erano sufficienti per arrivare a fine mese.
Lasciato dalla moglie assieme al figlio Gardner fu costretto a dormire nel posti più disparati per la continua mancanza di soldi, cercando di risparmiare il più possibile per riuscire ad affittare un appartamento a Berkeley. Per un anno intero, all’insaputa dei colleghi, visse da senzatetto trascorrendo le notti in motel, aeroporti, parcheggi, nel suo stesso ufficio, sui trasporti pubblici e perfino in un bagno chiuso della B.A.R.T. (Bay Area Rapid Transit). Alla fine chiese al reverendo Cecil Williams di lasciarlo pernottare in una struttura dedicata alle donne senza casa (la sua maggiore preoccupazione era nei riguardi del figlio piccolo), questi accettò senza esitazione.
Nonostante le gravi difficoltà Chris lavorò duramente per superare il periodo di prova: arrivava presto in ufficio al mattino e andava via tardi la sera, cercando di fare almeno 200 chiamate al giorno in cerca di clienti.
Il 1982 è l’anno della svolta
Gardner supera al primo colpo l’esame per la licenza e viene assunto regolarmente a tempo pieno.
In seguito assunto dalla Bear Stearns, nel 1987 riuscì ad aprire la sua azienda di brokeraggio, con sede a Chicago: la sede legale si trovava nel suo stesso appartamento e l’unico pezzo di arredamento era una scrivania che fungeva anche da tavola da pranzo.
Nel 2006 Gardner ha venduto per diversi milioni di dollari le sue quote aziendali e fondato la Christopher Gardner International Holdings, con sede in diverse città statunitensi, di cui tutt’ora è presidente e proprietario.
Speranza e Determinazione
La speranza che partendo da niente e attraverso il duro lavoro, il coraggio e la determinazione sia possibile raggiungere un migliore tenore di vita e prosperità economica è quello che in genere viene definito Sogno Americano.
Il regista Muccino riproduce con spietata fedeltà le difficoltà economiche cui va incontro il giovane padre pur di assicurare un futuro a sé e a suo figlio. Sfruttando un perfetto connubio di musiche e immagini suggestive sorrette da interpretazioni convincenti il risultato è un’emozionante storia di riscatto che molto insegna a chi si trova quotidianamente a lottare contro un’esistenza sempre più in salita come lo è la vita vera di fronte alle prove più dure si può dimostrarsi degni del successo personale.
Will Smith è una star che non ha bisogno di presentazioni, capace come pochi di divertire (M-I-B – Men In Black) ma in questo caso anche di emozionare e commuovere delineando impeccabilmente l’inossidabile determinazione sostenuta dalla speranza e dall’amore per il figlio (qui non solo nella finzione scenica).
“Ehi! Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Neanche a me. Ok? Se hai un sogno tu lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non la sai fare. Se vuoi qualcosa, vai e inseguila. Punto.”