Recensione The Prom musical di Ryan Murphy su Netflix

Recensione The Prom musical di Ryan Murphy su Netflix

USA, 2020
REGIA: RYAN MURPHY
DURATA: 131 min.
CAST: MERYL STREEP, JAMES CORDEN, NICOLE KIDMAN, ANDREW RANNELLS, KEEGAN-MICHAEL KEY, JO ELLEN PELLMAN, ARIANA DEBOSE, KERRY WASHINGTON.

DA BROADWAY A NETFLIX

“The Prom” è il nuovo film diretto da Ryan Murphy e composto da un cast stellare capitanato da Meryl Streep, James Corden e Nicole Kidman, in uscita su Netflix l’11 dicembre.

Adattata dal musical di Broadway del 2018 candidato a sette Tony Awards, la storia segue le gesta di Emma, una studentessa dell’Indiana che vorrebbe andare al ballo di fine anno del liceo accompagnata dalla sua ragazza, e di alcuni famosi attori teatrali in declino che hanno disperato bisogno di rilanciare le proprie carriere.

Dopo che il loro nuovo musical viene stroncato dai critici, le star di Broadway Dee Dee Allen (interpretata da Meryl Streep) e Barry Glickman (James Corden) necessitano di ridare lustro al loro status di celebrità. Decidono così di impegnarsi in una causa di beneficienza che porti loro buona visibilità con la stampa: quale migliore occasione di supportare una ragazza diciassettenne dello stato dell’Indiana alla quale il consiglio studentesco ha appena vietato di partecipare al ballo di fine anno perché lesbica.

Accompagnati dagli amici attori Trent e Angie (Nicole Kidman), anch’essi alla ricerca di un nuovo ingaggio e di ispirazione, Dee Dee e Barry irromperanno nella sonnacchiosa e bigotta cittadina per aiutare Emma a realizzare il suo sogno di ballare con la sua fidanzata proprio come qualsiasi altro studente, ma si scontreranno inevitabilmente con la resistenza e i pregiudizi della provincia americana.

UN MUSICAL SPUMEGGIANTE PERFETTO PER IL 2020

Gli attori di Broadway in cerca di rilancio, spinti dal motivo non proprio onorevole del ritorno di immagine, saranno messi a confronto con le proprie fragilità personali, con le questioni irrisolte della loro giovinezza e con il fatto che alcune volte essere famosi non sempre paga.

Parallelamente, la lotta di Emma per essere accettata e trattata come tutti gli altri studenti si scontrerà con una comunità ottusa e ipocrita, ma la ragazza saprà incanalare correttamente la sua frustrazione in modo costruttivo rimanendo fedele a se stessa.

La messa in scena diretta da Murphy (a suo agio nel genere dopo aver realizzato la serie tv “Glee”) e la produzione affidata ai creatori dello spettacolo teatrale originale sono i punti di forza del film, che mantiene la struttura classica del musical di grande successo caratterizzato da un brillante cast di insieme, da canzoni coinvolgenti e orecchiabili e da coreografie trascinanti.

Tali elementi senza dubbio funzionano più a teatro che sul grande schermo (o dovremmo dire piccolo in questo caso), ciononostante trasmettono tutto l’entusiasmo e la vitalità dei suoi protagonisti che, in questo 2020 segnato da grandi tragedie, non possono che rincuorare e far bene allo spirito.

The Prom

MERYL STREEP E UN CAST VINCENTE

I temi dell’inclusività e dell’accettazione sono trattati in modo un po’ superficiale, ma ciò non significa che il messaggio non arrivi a destinazione: tra lustrini e paillettes, coreografie al centro di una fontana in un centro commerciale e un balletto jazz di incoraggiamento a mezza scala, il valore aggiunto di “The Prom” è sicuramente il cast, con Meryl Streep al comando.

Ampiamente a suo agio nel musical (come già dimostrato in “Mamma Mia!” e “Into the Woods”), l’attrice settantunenne dimostra che non esiste un’età per divertirsi, reinventarsi e non prendersi troppo sul serio: la sua Dee Dee è l’alter ego di qualsiasi performer di mezza età sul viale del tramonto, aggrappata alle sue flebili certezze. La Streep la incarna in modo scanzonato, ironico e letteralmente spettacolare, perfetta nelle prove vocali, nei passi di danza improvvisati e nei capricci da diva viziata.

Meno vincente, dispiace dirlo, è la performance di James Corden, certamente abile nel canto ma fin troppo macchiettistico nella resa dell’attore gay Barry, eccessivamente gesticolante e smorfioso.

Gradito invece il ritorno al musical di Nicole Kidman, in un ruolo brillante e piacevole – dopo molti anni di film drammatici – nei panni di Angie, eterna ballerina di fila in cerca di un ruolo da protagonista in “Chicago”.

Una bella sorpresa infine è l’esordiente Jo Ellen Pellman, la giovane attrice che interpreta Emma in modo fresco e coinvolgente senza renderla stucchevole.

PERCHÉ VEDERLO?

Sicuramente i fan del teatro musicale apprezzeranno l’opera nel suo complesso, che non pretende di essere più di ciò che è il suo intento primario: intrattenere e far evadere il suo pubblico.

A partire dai costumi sgargianti, dalle luci e i glitter, alle molte citazioni del mondo del teatro fino all’orchestrazione delle canzoni e delle scene di ballo, tutto in “The Prom” è puro spirito camp all’ennesima potenza, appariscente e chiassoso come i suoi irresistibili protagonisti.

Per i non amanti del genere questo potrà essere un ostacolo, e molti obietteranno che la storia è piuttosto stiracchiata, soprattutto vista la durata eccessiva del film (oltre due ore), che i dialoghi sono perlopiù banali e che le dinamiche relazionali sono ridotte a un cliché perpetuo.

Tutte critiche ragionevoli, ma alla fine ciò che resta allo spettatore è la sensazione di aver assistito a un racconto che fa della sua cifra stilistica il punto di forza e che mette in primo piano l’amore per le proprie passioni e la forza di combattere le ingiustizie, piccole e grandi, che viviamo tutti i giorni.

Per il pubblico di appassionati (e non) la visione sarà una piacevole distrazione dai problemi attuali e l’occasione per sognare un po’ a occhi aperti nel periodo in cui teatri e cinema sono chiusi e il bisogno di gioia e leggerezza è molto sentito.

TRAILER UFFICIALE

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