Simon says: Una vittima, quattro sospettati ma tantissimi potenziali moventi di omicidio. Questo è il concept di “Uno di noi sta mentendo” (One of us is liyng – in originale), l’ultima serie di genere young adult distribuita di recente da Netflix. Dalle parole utilizzate poco sopra, potrebbe sembrare la solita serie teen, dubbio che aveva anche la sottoscritta ad essere sinceri. Fortunatamente “Uno di noi sta mentendo”, grazie a un ritmo calzante, inquadrature ben definite e una sceneggiatura non troppo rotolante nel trash (con influenze di importanti teen drama come Gossip Girl o Pretty Little Liars e con un pizzico di “The Breakfast Club”), non viene data completamente per scontata. O almeno ci prova.
Prima di addentrarci in una recensione vera e propria cerchiamo di capire di cosa parla questa nuova serie.
Trama Uno di noi sta mentendo
Simon Keller (Mark McKenna) è il classico nerd, stanco delle ingiustizie che deve subire ogni giorno dai suoi compagni di scuola, tanto da decidere di diventare una sorta di Gossip Girl, con un po’ meno stile, ma alla luce del sole, pubblicando ogni settimana uno scabroso segreto tramite “About That”, così da minare lo status sociale di ogni liceale. Un motivo per volerlo uccidere ce l’hanno tutti, ma quel giorno in punizione ci sono solo quattro studenti insieme a Simon. È proprio quando quest’ultimo cade a terra, che le vittime diventano altre: Addy, Nate, Cooper e Bronwyn. Sono stati loro ad ucciderlo? Qualcuno li ha incastrati? Chi è che ora pubblica in anonimo su “About that” per infangare il “Club del delitto”? Ciò che c’è di sicuro, è che qualcuno mente.
Protagonisti e recensione
Basato sull’omonimo libro di Karen M.McManus, pubblicato nel 2017 e rimasto nella classifica dei best seller del New York Time per 166 settimane, “Uno di noi sta mentendo” sente molto le influenze di grandi serie teen già citate sopra, con un pizzico di The Breakfast Club ma anche di Veronica Mars.
Gli stereotipi classici delle serie per giovani adulti sono presenti in abbondanza, da Nate Macauley (Cooper Van Grootel) il bello e dannato sotto sotto dolce e premuroso, a Addy Prentiss (Annalisa Cochrane) la classica cheerleader con le debolezze tipiche di una donna di trent’anni, che fa la perfida per conformarsi al gruppo, a Bronwyn Rojas (Marianly Tejada) la secchiona senza mai un’assenza, per finire in Cooper Glay (Chibuikem Uche) il super atleta con un segreto inconfessabile. Per non parlare poi dei soliti luoghi comuni a cui oramai Netflix ci ha abituati fino ad annoiarci.
“Uno di noi sta mentendo” fa affidamento su di una narrazione da un nuovo punto di vista, per potersi differenziare dagli altri prodotti concorrenti, raccontando la storia dalla prospettiva dei presunti assassini per poi buttarli in un circolo vizioso che li porterà a raccontare una bugia dopo l’altra, facendoli sentire le reali vittime della circostanza. Il fatto è che la serie non riesce appieno a differenziarsi, a raccontare quella storia che la fa distinguere da una qualsiasi altra serie per giovani adulti, anche se, a differenza di molte altre serie, fa l’unica cosa che deve fare realmente: instillare la curiosità. È infatti una serie perfetta per una seduta di binge watching, che in soli otto episodi riesce a far stare lo spettatore sul filo del rasoio, al punto di insinuare il dubbio che lo stesso abbia ucciso Simon Keller. Ogni episodio ci lascia a bocca aperta e con la voglia di iniziare immediatamente il prossimo per scoprire chi si celi dietro il nuovo blogger di “About That”, facendoci tornare a quelle notti insonni in cui cercavamo di capire chi fosse -A, il perseguitatore delle dolci Pretty Little Liars. Fortunatamente a questo giro non dobbiamo aspettare sei stagioni di 24 episodi per scoprirlo, ma comunque restiamo con l’amaro in bocca proprio quando pensavamo che tutto fosse andato per il meglio.
Una serie prodotta da Peacock, che una volta atterrata nella piattaforma streaming ha subito destato interesse allo spettatore differenziandosi dagli altri prodotti della stessa, concludendo il viaggio con l’atterraggio su Netflix e con il conseguente meritato successo.
Fortunatamente a gennaio Peacock ha ordinato una seconda stagione della serie, che verrà girata in Nuova Zelanda così come la prima, e dal titolo del libro originale “One of is next” – “Uno di noi è il prossimo” non possiamo che aspettarci altrettanta suspense.
Quindi, se volete una visione che possa farvi passare alcune ore a giocare ai detective, non perdetevi “Uno di noi sta mentendo”… Ma attenzione perché qualcuno potrebbe osservarvi.