UK, 2020
CREATORE: Peter Morgan
CAST: Olivia Colman, Tobias Menzies, Helena Bonham Carter, Josh O’Connor, Erin Doherty, Gillian Anderson, Emma Corrin, Emerald Fennell, Charles Dance.
In arrivo su Netflix il 15 novembre con la quarta attesissima stagione, “The Crown” si conferma la punta di diamante nel catalogo della piattaforma tra le novità Netflix di Novembre 2020.
Creata da Peter Morgan, drammaturgo e sceneggiatore britannico da sempre prolifico narratore della famiglia reale inglese (suo lo script di “The Queen” con Helen Mirren del 2006), l’acclamata serie narra le vicende della Casa Reale Windsor dal matrimonio di Elisabetta II con Filippo nel 1947 e la sua conseguente ascesa al trono avvenuta nel 1952.
DOVE ERAVAMO RIMASTI
Ciascuna stagione si snoda in un arco temporale di circa un decennio: il terzo atto ci aveva lasciati con i festeggiamenti del “Silver Jubilee” per i primi 25 anni di regno di Elisabetta II nel 1977, l’interruzione della relazione tra Carlo e Camilla orchestrata dalla Regina Madre e dallo zio Lord Mountbatten e il tentato suicidio della Principessa Margaret dopo l’amara conclusione del suo matrimonio.
UN TRIS DI DONNE ECCELLENTI
Con la quarta stagione ci vengono finalmente presentati due personaggi fondamentali non solo per la storia della Famiglia Reale inglese ma precipui per quella del tardo Novecento: Margaret Thatcher e Diana Spencer, la prima donna a capo del Partito Conservatore divenuta Primo Ministro nel 1979, e la giovane promessa sposa del Principe Carlo, all’epoca appena diciottenne quando incontrò per la prima volta l’erede al trono.
Senza ombra di dubbio l’appeal di queste due donne, importantissime per motivi diversi nella vita privata e pubblica della Regina Elisabetta II, non fa altro che accrescere la già alta qualità che “The Crown” ha dimostrato di avere fin dall’inizio; la scrittura dettagliata e variegata, una regia solida e sontuosa, ricca di geometrie e inquadrature impeccabili, e in generale una ricostruzione quasi maniacale degli ambienti e dei costumi rendono i componenti della Famiglia Reale assolutamente affascinanti e i loro peculiari destini e (dis)avventure ancor più imperdibili.
La “Lady di ferro” e Lady D, la prima probabilmente l’inquilina di Downing Street più odiata del Regno Unito e la seconda la Principessa del popolo più amata al mondo, accanto alla granitica sovrana Elisabetta II (interpretata ancora una volta dalla bravissima Olivia Colman, che nella quinta stagione cederà lo scettro all’attrice Imelda Staunton) formano un tris di donne profondamente diverse tra loro, ciascuna con in mano un grande potere che devono gestire da sole in un mondo dominato dagli uomini.
A vestire i panni della Thatcher troviamo Gillian Anderson – che per la maggioranza del pubblico sarà sempre l’agente Scully di X-Files – qui nel difficile ruolo di ritrarre un personaggio controverso senza cedere al macchiettistico, riuscendoci in modo eccellente. La sua performance è straordinaria: in modo camaleontico ricrea la voce, la postura e gli atteggiamenti della prima donna a capo del governo britannico, che molto fece per farsi detestare dalla classe operaia e si imbarcò nella catastrofica guerra delle Isole Falkland, tenendo tuttavia sempre fede ai suoi saldi princìpi. Possiamo dire senza rischio di esagerazione che la prova recitativa della Anderson non sfigura affatto accanto a quella di Meryl Streep nel film “The Iron Lady” del 2011.
Per l’altra new entry Emma Corrin, attrice britannica classe 1995, il compito probabilmente era ancora più arduo: sono stati molti i prodotti di fiction che hanno portato sullo schermo la compianta Principessa Diana, e ovviamente misurarsi con una figura così iconica non solo per il popolo inglese ma per il mondo intero intimorirebbe chiunque. Anche in questo caso il risultato è sorprendente, non solo per la somiglianza della Corrin con la Diana appena ventenne (gli occhi grandi ed espressivi, il portamento e l’incedere ingenuo e innocente), ma per il carattere sfaccettato con il quale viene ritratta la ragazza Spencer, ritrovatasi in una favola per scoprire poi che si trattava del suo esatto opposto.
GLI EVENTI DELLA QUARTA STAGIONE
Uno dei grandi pregi della serie – che è pur sempre un prodotto di fantasia, per quanto accurato sia esiste un certo grado di scostamento dalla realtà dei fatti – è quello di non ricercare vittime e carnefici nella sfortunata relazione tra Carlo e Diana, argomento centrale delle dieci puntate che compongono la quarta stagione.
Più che ai singoli elementi, la responsabilità delle vicende di Buckingham Palace è sempre attribuibile al grande architetto che governa i destini delle sue mere pedine: la Corona. Per essa e in nome di essa i vari personaggi compiono scelte e affrontano sfide per un bene più grande, anche a costo di sacrificare la propria felicità e il proprio benessere. Non solo Elisabetta II, ma chiunque intorno a lei si trova costretto a seguire una strada già delineata, nella quale il senso del dovere è l’unica cosa che conta.
Il dovere verso il Regno per Carlo, al quale viene combinato un matrimonio con una ragazza che non ama.
Il dovere verso le istituzioni che rappresenta per la Regina, che deve tenere insieme l’intera cornice senza mai cedere alle proprie emozioni o persino opinioni.
Il dovere verso il Paese che governa per Margaret Thatcher, che si scontra con l’opinione pubblica, la classe operaia e i terroristi dell’IRA nel difficile compito di riportare a galla l’economia inglese duramente in crisi durante gli anni Settanta e Ottanta.
E infine il dovere verso la sua integrità per Diana, ambiziosa ragazza che sognava il matrimonio felice con il suo principe azzurro ma che si ritrova bruscamente catapultata in un mondo crudele che le volta continuamente le spalle.
Man mano che le vicende si avvicinano ai tempi attuali “The Crown” abbandona quella atmosfera da romanzo storico, senza dubbio affascinante, per addentrarsi con maggiore forza nelle delicate dinamiche di potere, giochi di palazzo, strategie, tragedie e scontri violenti – sia pubblici che privati – che hanno portato alla fisionomia odierna della casa Windsor e del Regno Unito.
Senza perdere un briciolo del loro fascino, in perfetto equilibrio tra ricostruzione storica impeccabile e narrazione seriale incisiva, i nuovi episodi di “The Crown” non deluderanno i fan della prima ora e riusciranno a conquistare anche il pubblico più restio alle storie di palazzo.